Tra la propria laurea e quella del figlio si snoda la vita professionale e famigliare di un ingegnere, che cerca invano di varare la costruzione in serie di navi nucleari.
Mezzo secolo di storia attraverso le vicende di un autodidatta emiliano che si è fatto da sè: dalle origini povere alla lotta per emanciparsi tramite lo studio, fino alla conquista del meritato benessere. A cinquantacinque anni si diploma ingegnere all'Istituto superiore di Friburgo: il figlio di dieci anni, dal buco della serratura, segue orgoglioso la discussione d'esame.
Un ingegnere in pensione racconta alle figlie la sua partecipazione come Ufficiale alla Campagna di Russia sul fronte del Don. Rimane ferito in un grave incidente e per questo rientra in Italia e da qui non ritornerà a combattere. L'autore scrive un saggio su tutti gli eventi della Seconda Guerra Mondiale.
Carteggio intercorso negli anni 1943-45 tra due fratelli piemontesi, entrambi internati in Svizzera dopo l'armistizio. Giorgio, inserito nel campo universitario di Vevey, scrive periodicamente al fratello Fernando raccontando dei suoi studi alla Facoltà di ingegneria di Losanna e dei progetti futuri, esprimendo considerazioni sulla situazione politica italiana. Nell'ultima parte, la trascrizione di un'allocuzione pronunciata davanti alla comunità universitaria contiene un messaggio che pone le basi ideali di una nuova società basata sull'idea di fratellanza: sono le prime basi dell'idea di Europa.