Guerra e dopoguerra. Diario di un partigiano gregario. Novembre '43-Novembre '48
Marco Andrea Ugolini
Giovanissimo, è antifascista e partigiano sui monti sopra la valle del Sieve. Partecipa all'insurrezione di Firenze prima dell'arrivo degli Alleati e quindi si arruola con loro per combattere i tedeschi sulla Linea gotica. Ferito e curato male, rischia di morire. La guerra è finita, ma a lui danno solo una medaglia, nessuno lo aiuta a trovare un lavoro. Amareggiato e deluso documenta il tradimento della costituzione del '46.
Nel luglio del 1943, un ferroviere sessantenne si trova nella Napoli liberata, con una figlia. E' diviso dal resto della famiglia: la moglie e l'altra figlia sono a Roma, i figli maschi in guerra e poi prigionieri in Germania. Lui annota, giorno dopo giorno, le notizie dei giornali, i prezzi degli alimenti, i bombardamenti subiti dalla città, ma soprattuto, attraverso la radio, segue l'avanzata degli Alleati sperando nella liberazione incuenta di Roma e nel ritorno dei figli. Così, può esultare quando la capitale viene lasciata dai tedeschi e, terminata la guerra, il primo dei figli torna dalla prigionia.
Una signora ottantenne che vive da molti anni in Liguria ripercorre la sua vita: nata a Varsavia, ha vissuto l'adolescenza durante l'occupazione tedesca della città, è stata prigioniera in Germania dove ha conosciuto il futuro marito italiano col quale viene a vivere in Italia e dal quale ha due figli.