Una adolescente si sfoga con un amico immaginario di nome Daysi confidandogli i suoi problemi: dai litigi tra i genitori alle prime pene d'amore, fino alle punizioni che le vengono inflitte perchè ha la mania di mangiarsi le unghie.
Un giovane timido e introverso, si unisce, negli anni Settanta, a gruppi di sinistra collaborando in attività di volantinaggio e picchettaggio. In seguito a collasso nervoso è costretto a varie cure, e si aggrava in lui uno stato depressivo che lo porta a diffidare di tutti, sentendosi spiato e perseguitato. Usciere in un ente pubblico, riesce a laurearsi nel 1990, ma le sue condizioni psichiche hanno continue ricadute.
Ha venticinque anni e gli mancano quattro esami alla laurea in ingegneria, quando si ammala e viene ricoverato in una clinica psichiatrica. Con molte cure (anche l'elettroshock) riesce a guarire, a riprendere gli studi e laurearsi. Si sposa e ha tre figli. Dopo quindici anni ha una ricaduta grave. Si cura in casa e, con l'aiuto della famiglia, riesce a stare meglio.
Una donna racconta il calvario legato alla malattia del figlio, affetto da disturbi bipolari dall'età di ventotto anni. Le prime manifestazioni di disagio da parte del ragazzo, la ricerca di una diagnosi precisa, le cure che si fanno sempre più pesanti, i frequenti ricoveri, la fatica nell'ottenere risposte e le crescenti difficoltà familiari nella gestione della malattia sono i temi principali di una narrazione intima e al tempo stesso sociale.