Storia autobiografica di un reduce del secondo conflitto mondiale
Paolo Morsellino
Mandato a presidiare l'Albania agli inizi della guerra, fatto prigioniero dai tedeschi e deportato in un campo di concentramento in Germania, un giovane soldato redige una memoria intessuta di orrore per il mestiere della guerra.
Una minuziosa memoria che ricopre un'intera vita, questa di Tito Russo che, nato in un paesino del Fucino, finisce, dopo una vita ricca di difficoltà, di sfide e di sconfitte ma anche piena di voglia di fare, di determinazione e di affetti, con l'essere un imprenditore di successo in terra canadese, dopo aver fatto esperienza di molte delusioni e sofferenze.
Il testo ripercorre tutta la vita dell'autore, partendo dai racconti del padre prima ancora della sua nascita, fino agli anni 2000. Il racconto è pervaso da un realismo disarmante nella narrazione delle vicissitudini della famiglia Passaro, con la descrizione minuziosa e dettagliata dei luoghi, delle persone e delle emozioni vissute.
La bellezza e le ricchezze naturali degli stati sudamericani, insieme alla loro storia, al loro clima, alle loro popolazioni dalle origini e dalle usanze più svariate, sono mirabilmente descritte in questa memoria di viaggio della fine del XIX secolo che ci offre, ancora oggi, spunti di riflessione insieme a una piacevole lettura.