Tra un ragazzo della Costa d'Avorio e una signora toscana si stabilisce una fitta corrispondenza, grazie alla quale il giovane si convince a non emigrare in Italia e a tentare di varare una piccola impresa nel suo paese.
Le tribolazioni di un uomo che, fin dalla sua prima infanzia, viene ripudiato dalla società perchè figlio illegittimo. Le umiliazioni, le offese subite senza possibilità di riscatto, fino all'amicizia con un gangster e l'emigrazione in Germania.
Una numerosa famiglia contadina del basso modenese decide di partire con "i ventimila" alla volta della colonia libica, dove ottiene una casa. Lo scoppio della guerra, seguito dal rimpatrio forzato, divide questa famiglia che, quasi per miracolo, riuscirà a riunirsi dopo varie peripezie, nel 1946. L'autrice, allora bambina, racconta tutte queste vicende.
Estremi cronologici
1938
-1946
Tempo della scrittura
1986
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 3
Fotocopia originale: 1
Fotografie
"La vita nell'India è qualcosa che l'uomo europeo si limita soltanto a sognare" : è il fascino irresistibile di questo paese che spinge una coppia a tornarci dopo un viaggio fatto nel 1986. L'India, amata e odiata, resta nei loro cuori per le sue contraddizioni e i costumi, dai quali è impossibile restare lontani a lungo.
A trentasei anni, nubile e disoccupata, una volontaria dell'organizzazione per un commercio equo e solidale si è dedicata a raccogliere pagine di diario e le lettere scritte a un amico sconosciuto per manifestare la solitudine della sua condizione di invalida civile e il suo sforzo per dedicare a un'opera di solidarietà una vita altrimenti povera di tutto.