L'odissea di una famiglia udinese, emigrata in Albania alla fine degli anni Venti: il figlio maggiore ricorda le speranze di agiatezza svanite ben presto. La durezza del lavoro paterno, le abitazioni fatiscenti e l'occupazione italiana, rendono sempre più difficile sopravvivere. L'avvento del comunismo li rende "semi prigionieri"; rientrano in Italia nell'aprile 1949.
Il duro bilancio di una vita segnata dalla miseria, dall'esperienza bellica e dalla precoce perdita della moglie, nella memoria di un pensionato: anni difficili scanditi dal secondo matrimonio, dalle incomprensioni con i figli e la nuova compagna, dagli sforzi per costruire una casa propria. Infine la decisione di andare a vivere in una Casa di riposo.
Emigrato in California per fuggire la miseria, l'autore accetta qualunque lavoro pur di non contrarre debiti: spesso non pagato dai diversi datori, si rivolge ad un avvocato e vince la causa per avere gli stipendi arretrati. Assunto come muratore, trova la stabilità economica a lungo cercata.
Diario di una vita vissuta sotto il segno della povertà
Emilio Frittoli
Nato in una "stamberga" con una famiglia numerosa e povera e con il padre alcolizzato, l'autore racconta una vita fatta di miseria, malattie, lutti e lavoro duro. Si sposa poco prima di partire soldato per la Russia dove è testimone di sconfitte e tradimenti.