Sessanta anni della vita di un pensionato emiliano, dall'infanzia in cui perse prematuramente la madre, al ritiro dal lavoro, passando per l'esperienza di sarto, per l'emigrazione in Germania e per l'apertura di un negozio di alimentari nella sua città.
Una signora di Ravenna racconta la propria vita in una breve autobiografia. Stanca della scuola, a solo nove anni decide di lasciarla per dedicarsi al mestiere di sarta. Poi arrivano i privi amori, e in seguito il matrimonio. La vita matrimoniale, inizialmente insoddisfacente e priva di passione, si risveglierà improvvisamente dopo i quarant'anni d'età.
Dopo aver imparato il mestiere di sarto Salvatore, non riuscendo a trovare un'occupazione soddisfacente, emigra negli Stati Uniti. E' il 1953, poco dopo viene assunto in un'importante azienda dove riesce a farsi strada fino a raggiungere il grado di manager. A New York conosce un'italiana anch'essa emigrata, che sposa e dalla quale avrà due figli. Conduce una vita piena di soddisfazioni, descrive uno spaccato di vita americana negli anni del New Deal. Torna in Italia quando riceve l'incarico di dirigere una fabbrica di confezioni.
Estremi cronologici
1933
-1980
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Fotocopia originale: 1
Dattiloscritto: 2
Formato Digitale: 1
Fotografie
Una sarta in pensione ricostruisce la storia della sua famiglia, vissuta nella zona dell'alto Valdarno, soffermandosi sulla ricostruzione del contesto di un mondo contadino che ormai non c'è più, analizzando i vari mestieri di una volta.