Le scure stanze della casa nativa, abitate da una madre abituata alla fatica e a silenzi pieni di odio, fanno da sfondo a un racconto d'infanzia sofferente. La scuola sarà l'unico "scampo".
Storia di un tredicenne Senarchiese nell'estate del 1943, in quel di Campo Imperatore
Quinto Cortellini
L'autore, figlio di pastori transumanti, racconta la liberazione di Mussolini dalla prigionia di Campo Imperatore, a cui assiste di persona. Descrive anche gli usi e costumi dei pastori abruzzesi.
Dotato di quella fierezza tipica della cultura pastorale sarda, condannato per un reato gravissimo, a suo dire mai commesso, lasciandosi trasportare da sentimenti di profonda avversione contro un certo sistema, organizza e porta a termine un sequestro di persona con finalità estorsiva. Le cose finiranno con l'andare nel peggiore dei modi, con la morte dell'ostaggio e con la sua condanna all'ergastolo.