Tutta una vita dedicata al lavoro nel tentativo di migliorarsi e di raggiungere l'agiatezza per la propria famiglia. Garzone, manovale, operaio, infine imprenditore, l'Autore, ormai pensionato, se la prende con la società odierna che lo costringe a spendere tutti i suoi guadagni nelle cure necessarie per guarire i numerosi malanni che l'affliggono.
Un giovane sottotenente calabrese parte nel 1935 per la conquista dell'Africa Orientale. Dopo un anno di marce forzate, agguati, spesso senza cibo né acqua, la guerra finisce. Lui sceglie di rimanere perchè sa che in Italia non c'è lavoro, ma all'inizio della seconda guerra mondiale è preso prigioniero dagli inglesi e portato in campi di lavoro in Mozambico. Solo dopo sei anni riuscirà a tornare a casa con una nave olandese.
Negli anni Settanta, un giovane grossetano parte con la sua compagna per un lungo percorso in autostop, in vecchi treni, con mezzi di fortuna, col mito del "viaggio verso Oriente", che era proprio di tutta una generazione. Racconta i luoghi, le persone, gli stati d'animo, le avventure e gli imprevisti di sei mesi di "nomadismo" attraverso i Balcani, il Medio Oriente e, soprattutto, l'India.
Un detenuto del carcere di Pisa scrive un diario su suggerimento di Athe Gracci, una volontaria. L'autore soffre la solitudine e la lontananza dalla famiglia, spera nella liberazione e si ripromette di cambiare vita.