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A caccia di ricordi

Alfredo Pellegrini

Un direttore di alberghi in pensione scrive per figli e nipoti una memoria del suo paese d'infanzia, situato in provincia di Lucca. Nato in una famiglia numerosa racconta la vita di paese, le feste, gli abitanti, le abitudini durante e dopo la guerra. Per lavoro si trasferisce in numerose località in Italia e all'estero.
Estremi cronologici
1936 -2013
Tempo della scrittura
2010 -2013
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Allegati
Consistenza
257 p.
Collocazione
MP/15

Io mi ricordo

Ettore Onorati

Memorie di un impiegato del Comune di Roma, anche giornalista cinematografico. Ultimo di dieci figli di una agiata famiglia borghese racconta l'infanzia felice, la scuola, il periodo della guerra e della Liberazione nella Capitale. Con la morte prematura della madre e della tipografia di famiglia tutto cambia nella sua vita.
Estremi cronologici
1930 -1960
Tempo della scrittura
2012 -2013
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
105 p.
Collocazione
MP/15

Per non dimenticare (1940-1945)

Marco Quartero

L'autore nasce a Torino nel 1932. Attraverso trenta racconti descrive il clima e i disagi della guerra vissuta da bambino. Dopo i primi tremendi bombardamenti la famiglia si trasferisce in una località in Val di Susa, distante dalla città, dove Marco trova nuovi amici e frequenta la scuola. La presenza dei tedeschi, dopo l'8 settembre 1943, è minacciosa perché cercano i partigiani nascosti. Dopo la licenza elementare frequenta un collegio gestito da preti dove soffre la fame. A guerra finita esplode la voglia di libertà.
Estremi cronologici
1939 -1945
Tempo della scrittura
1980 -1981
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
206 p.
Collocazione
MG/15

Carla un po' sul serio...un po' per ridere

Silvano Ammannati

L'autore nasce nel 1921 da una famiglia di mezzadri di Vinci (FI). Nel 1941 viene chiamato alle armi, arruolato nel corpo dei Bersaglieri, dove diventa Sottotenente. L'8 settembre 1943 lo coglie mentre è a Roma per difendere la Stazione Ostiense e da lì, con il consenso di un suo superiore, lascia liberi i suoi bersaglieri per tornare a casa. Durante il passaggio del fronte è sfollato con la famiglia fino alla fine delle operazioni belliche. La vita riprende: si sposa, ha una figlia e inizia a insegnare alle Scuole Elementari. Nel 1986 rimane vedovo. Convola a nuove nozze qualche anno dopo vivendo felicemente i suoi ultimi anni.
Estremi cronologici
1921 -1986
Tempo della scrittura
1999 -2000
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Consistenza
145 p.
Collocazione
MP/15

La mia vita nel bene e nel male

Vittorio Caporali

L'autore nasce nel 1924 in provincia di Bologna, ma a causa del lavoro del padre, ferroviere, è costretto a cambiare più volte residenza. Anche lui vince il concorso nelle Ferrovie e il suo servizio non si interrompe neanche con l'inizio della guerra. Dopo l'8 settembre del 1943 viene catturato dai tedeschi e deportato nel campo di concentramento di Auschwitz per lavorare. All'arrivo dei russi segue con il fratello i tedeschi in ritirata, riuscendo a tornare in Italia, dove riprende il suo lavoro come macchinista, spostandosi in varie città.
Estremi cronologici
1924 -1973
Tempo della scrittura
2005 -2006
Tipologia testuale
Memoria
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 2
Consistenza
25 p.
Collocazione
MP/15