Dalla pschiatria ai santoni buddisti, la cronaca di una battaglia contro l'insonnia, amara eredità di una adolescenza fitta di conflitti famigliari e di una maturità di cui non ha saputo godere appieno, pur avendo accanto un marito tenero e sempre presente.

Otto agende, fitte di scrittura e disegni, che accompagnano l'esistenza di una casalinga inquieta e creativa, tra Ferrara dove è nata e Torino, dove vive con il marito. La sua vita è scandita da letture di libri e riviste, con attenzione agli oroscopi e alle varie "poste del cuore", poi vede la TV e ne commenta i programmi. Qua e là emergono i ricordi della giovinezza, l'immagine dei genitori, i rimpianti per quel che non è stato, il disappunto per un matrimonio poco gratificante.

Il grande amore dell'autrice sta vivendo gli ultimi giorni di sofferenza e lei scrive poesie struggenti di dolore. Dopo la morte del marito continua a descrivere il vuoto che lui le ha lasciato. Reagisce cominciando a scrivere rivolgendosi a lui per sentirlo ancora vicino.