Una donna racconta il calvario legato alla malattia del figlio, affetto da disturbi bipolari dall'età di ventotto anni. Le prime manifestazioni di disagio da parte del ragazzo, la ricerca di una diagnosi precisa, le cure che si fanno sempre più pesanti, i frequenti ricoveri, la fatica nell'ottenere risposte e le crescenti difficoltà familiari nella gestione della malattia sono i temi principali di una narrazione intima e al tempo stesso sociale.
Un'insegnante bolognese cinquantenne scrive un diario al quale affida la cronaca della sua vita quotidiana non priva di difficoltà e riflessioni più ampie sulla propria vita. Sottoposta a un forte stress dovuto principalmente al carico di lavoro, deve affrontare anche un periodo di malattia, durante il quale le sue preoccupazioni si acuiscono.
Una donna racconta la complicata storia di tossicodipendenza del figlio e il grande dolore patito nel corso degli anni, culminato nel lutto per la sua prematura scomparsa. Rivolgendosi a lui con grande amore nello scritto che gli dedica, racconta i suoi tentativi di disintossicazione, gli alti e bassi della sua vita privata e professionale, la passione per i viaggi, i problemi medici, l'affetto per la figlia. Nel ripercorrere il percorso durissimo che l'intera famiglia si trova ad affrontare, espone anche le difficoltà legate al sistema sanitario e alle realtà deputate alla cura delle dipendenze.
Una donna affetta da depressione scrive un "diario della malattia", per capire e superare ciò che sta affrontando, per conoscere se stessa e tornare ad amare la vita. Pensieri, riflessioni, cronache di eventi quotidiani, racconti di sogni e ricordi del passato si mescolano anno dopo anno in pagine fortemente introspettive e terapeutiche.