L'infanzia serena in Sicilia, l'adolescenza segnata dalla guerra e la decisione di entrare, a diciassette anni, in convento. Dopo quindici anni, delusa e per gravi contrasti con la superiora, lascia i voti. Emigra con i fratelli in Svizzera nel 1961, ma dopo otto anni torna in Sicilia e si sposa. Divorzierà dopo nove mesi di infelicità e conoscerà la gioia di un rapporto sereno che si spezzerà bruscamente, con la morte del suo compagno. Al lutto segue l'impegno di dedicarsi ai figli e alle pratiche religiose.
A distanza di cinquant'anni un pensionato veneto ricorda gli anni della sua adolescenza e giovinezza trascorsi presso i Padri Somaschi, fino alla professione dei voti che però dura solo un anno. Segue il distacco definitivo dopo aver studiato presso di loro ed essersi formato e il disagio per il reinserimento sociale e lavorativo. Di quel periodo ricorda anche i mesi del servizio militare, prima ad Arezzo e poi in provincia di Udine, trascorsi con gli amici commilitoni tra uscite, marce, turni di plotone e campi estivi per le esercitazioni.
Una ragazza lombarda scrive alla cugina carissima un epistolario dal quale si delinea la sua vocazione religiosa e poi il realizzarsi di questo sogno come suora. L'autrice è diplomata infermiera e svolge questa sua attività in ospedale a Milano prima e poi all'interno del suo ordine. Le lettere ci testimoniano una fede e una vocazione autentiche e profonde.