Un'infanzia movimentata a causa della precarietà lavorativa del padre baritono. Dopo il conseguimento del diploma di perito agrario, intraprrende la sua attività di apicoltore, pollicoltore, vivaista, contemporaneamente al suo lavoro di "maestro agrario". Abbraccia la fede cristiana, mentre la sua vita familiare si svolge felicemente come marito, padre e infine nonno.
Sotto forma di diario, l'autrice ricorda la sua infanzia in una casa particolarmente bella e la sua giovinezza a scuola e all'università. Racconta soprattutto dei suoi numerosi parenti e del rapporto fra loro non sempre idilliaco.
Il paese d'infanzia rivive nel ricordo di un dirigente d'azienda toscano ormai in pensione. Nel quadro di vita che ritrae risaltano gli abitanti di Asciano e la sua famiglia di donne, rimasta sola dopo la scomparsa del padre.
Per una crepa troppo ampia non passa alcuna meraviglia
Silvana Maria Baldini
Una donna decide di ridare vita all'orto giardino della casa di famiglia, situata in un paesino toscano. In un diario - che prende avvio con l'inizio dei lavori e prosegue per un anno - racconta le diverse attività svolte per restituire bellezza a uno spazio antico, vivo nel suo ricordo e in quello dei paesani, un luogo che desidera sia non solo per sé ma per l'intera comunità.
Nata da padre pittore e madre sarta per signore borghesi, cresce in una famiglia non ricca ma di buone frequentazioni nella Toscana del primo Novecento. La bellezza e la cultura della campagna fiorentina, prima, e della stessa Firenze, poi, fanno da sfondo all'adolescenza dell'autrice che vive profondamente questa "toscanità" descrivendola con dovizia di particolari e ricchezza di linguaggio.