L'autrice, una signora veneta in pensione, ospita nella sua casa amici in difficoltà, oltre a svolgere opere di volontariato presso anziani soli. Racconta la sua vita e i suoi ideali e annota considerazioni di carattere sociale e politico. Chiude lo scritto con una lettera al Presidente Napolitano per chiederne aiuto e giustizia sociale.
Una cinquantenne nata bambino e cresciuta nei bassifondi della Napoli degli anni Sessanta desidera la libertà fin dall'infanzia, ma deve lottare a lungo e attraversare diversi momenti difficili prima di conquistarla e di realizzare se stessa. Conosce la violenza fin da piccola e impara ben presto a cavarsela da sola, affrontando esperienze durissime. Corona il sogno di avere un corpo femminile ma permane in lei la mancanza di una persona da amare e dalla quale essere amata. Dopo un lungo periodo di eccessi e dipendenze, riesce a dare una nuova direzione alla propria vita: completa con successo il percorso di disintossicazione, frequenta un corso di formazion...
Un uomo ripercorre la sua vita a partire dall'infanzia, ricordando sia i momenti belli sia le difficoltà che ha dovuto affrontare fin da piccolo. Le questioni familiari e lavorative, l'impegno politico, le relazioni personali e il percorso su se stesso sono i temi principali della sua narrazione.
Estremi cronologici
Inizio presunto: 1943-1945
Fine presunta: 2013-2019
Una donna ripercorre la sua vita a partire dall'infanzia e racconta le tante difficoltà incontrate nei suoi 65 anni. Lasciata dalla madre, in tenerissima età in un brefotrofio fino al giorno in cui, ancora bambina, inizia a lavorare come donna di servizio. Conosce la violenza, le privazioni, la vita senza fissa dimora. Impara a cavarsela nelle tante situazioni avverse mantenendo sempre il suo desiderio di libertà.
Una donna di origine croata racconta di sé a partire dall'infanzia, vissuta tra un villaggio bosniaco insieme agli adorati nonni e Zagabria, prima che la guerra scoppiata nella ex Jugoslavia nel 1991 cambiasse la sua vita e quella della sua famiglia. Emigrata in Italia, trascorre alcuni anni in un paesino trentino, rientra in Bosnia, vive per un periodo a Firenze. Lo studio e il lavoro si susseguono e si alternano, mentre resta stabile in lei una condizione interiore sofferta, che la porta ad attraversare periodi di grande difficoltà, legate anche ai problemi di udito che spesso hanno condizionato il suo quotidiano.