Figlio di un Ufficiale di Marina l'autore trascorre l'infanzia all'Isola d'Elba, spostandosi comunque frequentemente per il lavoro del padre. Si stabilisce poi a Roma, dove segue gli studi universitari e dove di laurea. Vive il Sessantotto e acquista una coscienza politica iscrivendosi al PCI e lavorando nella CGiL. Ottine incarichi importanti nel sindacato, viaggia molto per lavoro e per piacere, scrive e collabora con il Manifesto. Si sposa e ha un figlio ma viene abbandonato dalla moglie. Ormai in pensione, con una nuova compagna di vita conduce una vita attiva, dedicandosi a sempre nuovi viaggi.
"Dopo queste serate movimentate dalla musica, dai balli, dalle profonde discussioni intellettualistiche. Tornavamo a casa. Mai senza fare all'amore". In queste parole si sintetizza un piccolo spaccato degli anni del benessere, quando molteplici possibilità si presentavano per quanti fossero dotati di ingegno e voglia di fare. Impegno politico e sindacale, attività lavorative, divertimenti, dispiaceri, passioni, contraddizioni e amori si intrecciano nella vita dell'autore, in periodi gravidi di speranze e di sogni in cui tutti anelavano ad un avvenire migliore.
Un funzionario dell'Istituto Commercio Estero negli Anni Settanta è inviato a Berlino Est dove risiede per circa quattro anni con la moglie e i tre figli. Invia lettere in Italia in cui descrive le condizioni di vita nella DDR, con commenti sulla situazione del paese durante la dominazione sovietica. E' diffidente nei confronti della strategia del PCI italiano, mettendo in luce i limiti del compromesso storico e dell'eurocomunismo per il permanere di collegamenti con il sistema sovietico .