L'autrice si sposa giovanissima e da Arezzo va a vivere a Roma. Dopo pochi anni emergono le difficoltà dovute alle differenze di educazione e alla personalità del marito. Nonostante due figli la situazione non migliora, tanto che si giunge a una separazione.
L'autrice vive una crisi matrimoniale profonda ed ha bisogno di ritrovare se stessa, la sua indipendenza e la sua libertà. Inizia, così, a sperimentarsi: prova a vivere da sola, pur nella consapevolezza della presenza e dell'importanza della sua famiglia, ma non riesce ad immaginarsi al di fuori di un rapporto di coppia e finisce con l'amare, nello stesso tempo, due uomini ciascuno dei quali risponde a suoi diversi bisogni. Un incidente la riconduce al marito ed alla casa coniugale mentre la dolcezza malinconica del nuovo sentimento della pietà, per sé e per gli altri, la conduce finalmente alla pace.
Sposatasi molto giovane e subito divenuta madre, abbandona gli studi universitari mentre il marito riesce a laurearsi in ingegneria. La convivenza si rivela ben presto insoddisfacente per entrambi ma il matrimonio si protrae, tra mille difficoltà, per quasi vent'anni, fino a quando lui lascia la famiglia. Si apre, così, un aspro contenzioso per gli alimenti che si risolverà dopo ben dieci anni con una sentenza della Cassazione che farà giurisprudenza.
Un professore universitario in pensione, con un curriculum lavorativo pieno di soddisfazioni, racconta in terza persona quando a settantacinque anni scopre di avere il morbo di Parkinson e in contemporanea i tradimenti della moglie. Emozioni e ossessioni lo travolgono, riesce a utilizzare la scrittura come terapia per tirare avanti, anche incoraggiato dagli amici.