Appena ventenne viene chiamato alle armi e, dopo un anno di addestramento, mandato nei Balcani dove viene fatto prigioniero. Tenta più volte la fuga, l'ultimo tentativo, dopo il 25 luglio 1943, andrà a buon fine e dopo un mese sarà a casa a Torino. Dopo l'8 settembre 1943 decide di nascondersi in montagna: una generosa famiglia di contadini lo ospita per qualche mese fino a quando l'azienda di cui era dipendente lo richiederà al lavoro.
In seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943 un militare in servizio sul fronte iugoslavo viene fatto prigioniero dai tedeschi dopo il suo arrivo a Trieste e internato in Germania. Avviato al lavoro coatto, resta nei campi fino alla fine del conflitto e nel giugno del 1945 è in attesa di rimpatrio.
Durante la Seconda guerra mondiale, un giovane militare toscano è inviato a combattere nella penisola balcanica. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, il suo reparto resiste per alcuni giorni ma è poi costretto alla resa. Fatto prigioniero dai tedeschi e deportato, vive esperienze durissime nei campi, soprattutto ad Auschwitz, dove è destinato alla sepoltura nelle fosse comuni degli ebrei uccisi nelle camere a gas. Liberato dai russi quando si trova in un campo di lavoro vicino a Berlino, riesce a tornare a casa un anno dopo la fine del conflitto, dopo un viaggio pieno di pericoli e peripezie, compiuto in gran parte a piedi.
Un novello sottotenente italiano vince il concorso al Ministero della giustizia e viene inviato a Fiume come direttore delle carceri. Qui conosce l'amore e vive serenamente costruendosi una famiglia, fino al 1940. Arruolato in seguito allo scoppio della guerra, partecipa all'invasione della Jugoslavia e vede intorno a se la tragica persecuzione dei serbi da parte degli ustascia di Ante Pavelić. In seguito alla presa della Dalmazia viene impiegato a Spalato, in congedo illimitato, per organizzare i servizi penitenziari nel nuovo territorio. Vive i tragici eventi successivi all'8 settembre 1943, militari e civili italiani allo sbando, perseguitati su due front...
Un soldato romagnolo è in servizio in Croazia al momento dell'armistizio dell'8 settembre 1943, in seguito al quale viene fatto prigioniero dai tedeschi. Inizia così per lui un periodo durissimo, fatto di lunghe marce a piedi, privazioni, fame e freddo. Accetta di lavorare per i tedeschi, ma non di combattere al loro fianco, resiste in condizioni proibitive e dopo alcuni mesi si unisce insieme a un amico ai partigiani iugoslavi, tra le cui fila rimane fino al termine della guerra.