Storia di una famiglia nobile vissuta in Maremma dal Settecento. L'autrice, casalinga, parla dei suoi antenati e parenti che con il passare del tempo hanno dilapidato un patrimonio. Lei nel 1940 si sposa con un impiegato statale, si trasferisce a Varese prima e a Livorno alla fine della guerra.
Un ingegnere marchigiano in pensione scrive una memoria della sua vita. Nel racconto parla della sua famiglia, dei lutti, della sua attività lavorativa (ha curato la prima illuminazione di Norcia e Cascia). Continua con la crisi del Trenta e con gli anni della guerra dedicando ampio spazio ad una vicenda giudiziaria con la sorella.
"Noi uscimmo di collegio con la stola battesimale sul petto e la portammo con onore fino al matrimonio". In queste poche parole è riassunta l'intera giovinezza, nonché l'educazione, dell'autrice che, appartenente alla ricca borghesia, ci porterà, col suo diario, a percorrere buona parte del '900: sullo sfondo Firenze con tutta le grandi e piccole storie che, nel loro dipanarsi ed intrecciarsi, toccano la vita delle persone e della città.