Un giovane ivoriano arrivato a Lampedusa (AG) e poi spostatosi in Toscana descrive le problematiche della sua vita da migrante e i tentativi di integrazione, dall'apprendimento della lingua italiana al giocare a calcio in una squadra locale.
La sensibilità di un bambino di undici anni che si ritrova, alla fine della scuola elementare, "a scrivere questo piccolo libro che racchiude in sé tutte le mie emozioni, tutti i ricordi più belli" e sogna come sarà la sua vita di adulto sperando che "un giorno, quando sarò nonno lo potrò raccontare ai miei nipoti".
Il racconto di una vita parte dall'infanzia trascorsa in un piccolo paese campano col desiderio di farsi prete, poi abbandonato. Nel periodo degli studi scoppia la guerra: lavora come calzolaio, nei Vigili del fuoco e poi in Polizia. Riprende gli studi, alla fine conseguirà cinque lauree, e convola a nozze dopo 15 anni di fidanzamento. L'autobiografia è corredata da poesie, racconti, considerazioni storiche, racconti calcistici.
Un vetraio empolese in pensione scrive una memoria dove rivive i momenti della vita che gli hanno dato più soddisfazione legati al lavoro, alla passione per lo sport, il calcio giocato nella squadra del suo paese e seguito continuamente con passione, e all'arte, poiché è stato organizzatore di mostre ed eventi legati alla pittura. Alcuni flashback legati alla guerra e alle gite in montagna.
Da povero contadino a commerciante in oro, l'autore, raggiunta la sicurezza economica, può finalmente dedicarsi al calcio, sua grande passione sin da ragazzo, seguendo il Milan, la squadra del cuore, e la nazionale italiana: soddisfa così anche il desiderio di viaggiare e visitare paesi lontani.