In epoca fascista, uno studente della Normale di Pisa, critico verso l'imperante cultura mussoliniana, vince una borsa di studio per l'università di Monaco: resterà affascinato, ma anche spaventato, dalla figura di Hitler e dal nazismo, intuendone, insieme con una giovane amica tedesca, la disumana visione della vita.
Un'italiana, moglie di un ingegnere tedesco, stringe amicizia con una giovane ebrea. Quest'ultima verrà condannata a dieci anni di carcere perchè "esemplare dell'inferiorità di una razza mista", a nulla valendo la testimonianza resa a suo favore dall'amica.
[...] Non sò nemmeno più quanti ne abbiamo del mese
Renato Colosi
1941: un uomo che ha lasciato la famiglia ed è emigrato in Germania per motivi di lavoro inizia a scrivere un diario. Sente la forte nostalgia dei propri cari, in particolare della figlia, e disapprova la scarsa considerazione dei tedeschi per l'alleato italiano.
Un sacerdote francescano, designato cappellano militare durante la Repubblica Sociale Italiana viene inviato in Germania al seguito dei soldati italiani, per garantire loro l'assistenza spirituale. La sua opera si distingue per umanità e coraggio e padre Serafino diventa un punto di riferimento non soltanto per i militari italiani. Rientrato in Italia in licenza poco prima della fine della guerra, conclude il suo servizio a Bologna, dove torna alla normale vita religiosa una volta terminato il conflitto.