Un archeologo impegnato per sei anni negli scavi di Vulci, racconta la lotta contro i clandestini, l'ostilità dell'ambiente, le astuzie degli operai lombardi, la doppia vita del veterinario, che di notte fa il tombarolo.
Il lungo viaggio interiore di uno sfortunato ragazzo napoletano che, figlio di un farmacista, è toccato solo marginalmente dalla ricchezza economica degli anni Sessanta. Dopo aver lavorato come guardiano agli scavi di Pompei, si trasferisce a Roma, per tornare infine a casa dove ritrova i genitori malati e molta solitudine.
L'infanzia e l'adolescenza di un professore siciliano in pensione, è raccontata con dovizia di particolari e commenti sui vari argomenti che affronta: i nonni, i genitori, la morte di un fratellino, le vacanze e la scuola, i giochi e il lavoro intorno a lui, la politica e la religione, i trasferimenti per il lavoro del padre, finanziere: il ritratto sociale degli anni Cinquanta.
L'autore, con la moglie, fa parte di una comitiva barese composta prevalentemente da signore e signori attempati che amano viaggiare. Due viaggi organizzati, uno in Sicilia ed uno in Spagna e Portogallo, consentono a questo gruppo di condividere la gioia del viaggio e di quello che esso consente di scoprire, oltre alla convivialità e all'allegria che sempre accompagnano le persone affiatate che nutrono interessi e piaceri comuni.