Oltre sessant'anni della vita di un'impiegata in pensione, affidati a diciotto diari: gli ultimi anni di guerra, la scuola, l'ingresso nel mondo del lavoro, la passione per i viaggi e l'arte. La parabola esistenziale di una donna che, seppur circondata dagli affetti familiari, sceglie di vivere da sola e mantenere la propria autonomia.
L'autrice è colpita all'eta di sedici anni da una malattia che paralizza parzialmente gli arti inferiori. In seguito a ripetute cure fisioterapiche riacquista l'uso delle gambe e riesce a condurre una vita normale. Si diploma, studia Lingue e nel 1969 si trasferisce in Germania, dove vive per venti anni lavorando come speaker per la radio italiana e insegnante. Viaggia molto, sempre da sola. Trasferitasi nella Repubblica Dominicana per sfuggire al freddo del nostro continente si innamora di un haitiano più giovane, che sposa e dal quale successivamente divorzia. Nel 2008 per un infortunio subito in teatro a Firenze si frattura seriamente il femore rimanendo...
L'autrice è una ragazza fiorentina che grazie a capacità e determinazione riesce a terminare gli studi e a raggiungere un'affermazione nel campo del lavoro. Le pagine della sua autobiografia raccontano una vita molto intensa, piena di eventi e impegni, emozioni con risvolti anche dolorosi come quello della crisi coniugale che le provoca sofferenza e la spinge ad entrare in un doloroso percorso di analisi. Ampio spazio è dedicato alla vita del figlio e al ricordo di tutti gli eventi storici e politici, di tutti i fenomeni sociali e culturali dei vari decenni che attraversa.
La storia di una lunga degenza ospedaliera scritta in rima, in dialetto romanesco. Una sessantina di poesie in cui si descrivono la sofferenza, l'assistenza, i timori, i pensieri del malato, costretto a dipendere in ogni sua necessità, ma ben determinato a mantenere viva la mente e la speranza di piena guarigione. La speranza diventerà realtà dopo sette lunghi anni, quando i progressi della chirurgia consentiranno di intervenire sul problema e risolverlo.
Lettere da New York alla famiglia allargata di Marta Cerù
Marta Cerù
L'autrice ha vissuto a New York dal 1998 al 2004. Nella prima parte del testo racconta la crisi esistenziale che la porta ad abbandonare la vita da ricercatrice in fisica delle particelle in Italia per rimetterla in gioco attraverso un periodo di vita in America, in una città che l'aveva sempre affascinata per essere il centro della vita culturale mondiale. Descrive l'arrivo in città, la ripartenza dopo aver conosciuto il futuro marito alla fermata dell'autobus, e la decisione di tornare a vivere a Manhattan. Hanno un primo figlio e dal 2001 inizia la seconda parte, che è una raccolta di lettere scritte ai parenti più stretti e amici dove illustra il periodo...