Il misterioso diario di un giovane cappellano che presta la propria missione evangelica nel campo di concentramento di Posen: tre mesi di vita tragicamente normale scandita dagli incontri con gli altri prigionieri, bisognosi di conforto, e dal tentativo di sentirsi ancora vivo attraverso la redazione di un libro di ricette, alcune delle quali dettate anche dai deportati.
Un gruppo di detenuti politici rinchiusi nelle carceri di Perugia vive la guerra attraverso le notizie incerte e spesso false portate da secondini e famigliari: un geometra, imprigionato per attività sovversiva insieme alla figlia, le registra in un diario, in attesa di festeggiare la loro prossima liberazione.
Diari tenuti per settanta anni da un colto albergatore fiorentino che, reduce della Grande guerra, aveva subito il fascino di Mussolini e, nel 1940, parte volontario per l'Africa Orientale, dove finirà prigioniero degli inglesi. A cinquant'anni, il ritorno alla vita civile: gli alberghi da lui diretti, l'acquisto della casa, l'alluvione di Firenze, le gioie e i lutti famigliari. Infine, la degenza presso una casa di riposo.
Estremi cronologici
1915
-1984
Tempo della scrittura
1915
-1984
Tipologia testuale
Diario
Tipologia secondaria
Memoria
zibaldone
Natura del testo in sede
Originale autografo: 1
Fotocopia originale: 4
Fotografie
Prigioniero dei tedeschi subito dopo l'8 settembre 1943 un caporal maggiore supera la durezza del lavoro forzato, con un notevole spirito di sopravvivenza. Un anno in cui ha combattuto "con picco e badile" proprio nella Normandia dove assiste allo sbarco alleato nel giugno 1944. Tentata la fuga con altri due commilitoni, sopravvive nascosto nei boschi per alcune settimane, sino a quando - senza viveri e sotto i continui bombardamenti inglesi - è di nuovo catturato dai tedeschi in ritirata.