In contrasto con le idee socialiste del padre, l'autore, fascista ed estimatore del duce, partecipa come volontario nella guerra d'Etiopia. Dopo le prime vittoriose battaglie arriverà però la prigionia in India e con essa la consapevolezza dell'inconsistenza dei propri sogni di gloria.
Questa memoria traccia un profilo esaltante della figura del padre, pittore, poeta futurista, amico di Marinetti, Guttuso e Zavattini: un uomo sincero e stravagante, del quale l'autrice dello scritto, diventando attrice di teatro, cerca di seguire le tracce.
Autobiografia di un "figlio del secolo" protagonista come "afascista" della vita culturale italiana nel Ventennio e anche dopo: dall'adesione al movimento futurista all'attivismo nei gruppi universitari fascisti, dalla passione per l'aviazione a quella per il cinema che gli consentirà di frequentare molti personaggi famosi e di assistere alla nascita del Centro sperimentale di cinematografia.
"Noi uscimmo di collegio con la stola battesimale sul petto e la portammo con onore fino al matrimonio". In queste poche parole è riassunta l'intera giovinezza, nonché l'educazione, dell'autrice che, appartenente alla ricca borghesia, ci porterà, col suo diario, a percorrere buona parte del '900: sullo sfondo Firenze con tutta le grandi e piccole storie che, nel loro dipanarsi ed intrecciarsi, toccano la vita delle persone e della città.