Aperta da un lungo quadro genealogico, in cui si racconta di una famiglia che emigra e poi torna dall'Uruguay, l'autobiografia di una pensionata lucchese racconta principalmente il mondo armonico della propria infanzia e adolescenza. Gli entusiasmi fascisti e poi il dramma della seconda guerra mondiale corrono paralleli al disgregarsi della famiglia, provata da lutti (due fratelli, entrambi militari, muoiono precocemente) e da problemi ereditari. L'incontro con la religione ebraica, il secondo matrimonio, e il ritorno al paese natale, danno all'autrice la serenità a lungo inseguita. Quasi una saga romanzesca, scritta in terza persona.
C'era una volta Fiume. Storia di una città e di una famiglia
Harry Bursich
Un uomo nato a Fiume nell'immediato dopoguerra lascia la propria città natale insieme alla famiglia all'età di quattro anni. In una memoria che mescola storia personale, familiare e generale, l'esperienza dell'esilio e la nuova vita in Italia chiudono un racconto iniziato dalle vecchie generazioni.
Estremi cronologici
Inizio presunto: 1910-1915
Fine presunta: 1950-1959
Un uomo ripercorre la propria vita e inizia il racconto con informazioni di storia familiare. Rimasto orfano di entrambi i genitori durante la Seconda guerra mondiale, trascorre un periodo in collegio ed entra poi nel mondo del lavoro. Si sposa, diventa padre e la sua vita scorre tranquilla fino a quando una patologia alla colonna vertebrale ne provoca l'invalidità.