La guerra sul fronte albanese raccontata da un fascista assegnato alle retrovie: col passare dei giorni, la certezza di un rapida vittoria e la fierezza di combattere per il duce scompaiono di fronte alla paura della sconfitta e alla nostalgia di casa.
Note e riflessioni sui miei anni di vita militare e di lotta clandestina
Riccardo Richiardi
I ricordi di un ufficiale dell'esercito iniziano con il racconto degli ultimi anni dell'Accademia militare di Modena, con l'invio sul fronte occidentale, con la campagna d'Albania e il ritorno in patria. La sua lotta di liberazione, l'arresto da parte dei nazifascisti, l'incarceramento e poi l'internamento nel campo di concentramento di Bolzano. L'evasione dal campo, il rientro a casa, la ripresa della lotta clandestina fino alla liberazione ed il rientro nel servizio permanente effettivo.
Diario dal fronte albanese di un soldato piemontese che descrive tre lunghi mesi passati tra le montagne, alle prese con il continuo fuoco nemico, la fame e il freddo. Pensieri, resoconti e speranze destinati alla fidanzata Musi, colei che gli da la forza di resistere, fino al rientro in Italia.
Un negoziante veneto, sposato con un figlio in arrivo, è richiamato alle armi e condotto in Albania, dove svolge il lavoro di cancelleria e protocollo all'Intendenza della 9Armata. Non combatte mai al fronte ma soffre la lontananza dai propri cari e i disagi della guerra. Il diario racconta gli spostamenti, gli abitanti, le usanze albanesi, fino al giorno della licenza per la nascita del figlio.