Un sottotenente in prima linea al fronte scrive quasi ogni giorno lettere ai genitori raccontando la sua vita quotidiana in trincea e per rassicurarli sulla sua salute. Si informa con affetto dei fratelli e delle sorelle e aspetta con ansia le licenze, sempre con l'orgoglio di fare il proprio dovere verso la Patria. Le lettere terminano con la notizia della vittoria.
Un maestro siciliano, sposato con due figlie, viene richiamato alle armi e inviato a Modena alla Scuola ufficiali, da dove esce con il grado di tenente. Scrive lettere affettuose alla moglie rimasta sola in Calabria, dove abitavano, in cui esprime profondi sentimenti familiari e dove racconta la sua vita. Le lettere dal fronte sono veloci e scarne, fino al ferimento durante l'undicesima battaglia sull'Isonzo. Ricoverato in ospedale muore nel novembre del 1917.
Epistolario che si stratifica con la corrispondenza scambiata dalla famiglia Mazza tra il 1912 e il 1917: 560 tra lettere e cartoline spedite e ricevute nell’arco di 5 anni, firmate in via prevalente da un padre (Roberto, ufficiale di artiglieria) una madre (Serafina, crocerossina) e un figlio (Giuseppe, sottotenente di fanteria) coinvolti in prima persona nell’esperienza della Prima guerra mondiale. Tra la prima lettera in cui compare un esplicito riferimento alla presenza di un membro della famiglia al fronte (da Serafina a Roberto 23 luglio 1915) e l’ultima lettera iniziata a scrivere da Giuseppe poco prima di essere colpito a morte da una pallottola aust...