Il passaggio del Fronte a Casole d'Elsa maggio-luglio 1944
Cecilia Trafficante
Sfollata privilegiata, ospite in una bella villa a Farneta, Cecilia racconta il passaggio del fronte a Casole d'Elsa, con tutti i suoi disagi ed i suoi drammi, ed il rientro dopo la liberazione nel suo paese distrutto dove, lentamente, lei e la sua famiglia ricominciano a vivere.
L'autore ricorda con gli occhi di un bambino un decennio di vita, dal 1936 al 1946, vissuto nelle campagne bolognesi, in una famiglia contadina e antifascista. Il racconto si snoda attraverso una sequenza di episodi che gettano luce sull'incidenza del regime nella formazione di giovani, sul rapporto tra le figure più autorevoli della società rurale come il maestro e il parroco. Sullo sfondo compaiono i drammi della guerra, la ritirata in Russia, il 25 luglio e la caduta del fascismo, i caduti al fronte tra i quali alcuni parenti e conoscenti, gli allarmi aerei segnalati dalle campane del paese, la minaccia dei bombardamenti sulle scuole e i piani di evacuazi...
Bruna ricorda la sua infanzia nelle campagne del Mugello poi, come spesso accadeva nel mondo contadino, il lavoro come domestica, appena adolescente, in città presso le famiglie benestanti fino al passaggio del fronte durante la seconda Guerra Mondiale. Nel dopoguerra il matrimonio, le difficoltà proprie del periodo della ricostruzione con i sogni ed i progetti che furono tipici di tutto popolo italiano e che si andarono realizzando, anche per la nostra protagonista, dagli anni '70 in poi.