E' il resoconto dell'infanzia in Toscana, della fede nella politica fascista, dei suoi due matrimoni, della partenza per il Brasile, dove ha acquistato una piantagione di caffè. Si é creata nuove amicizie, mantenendo i contatti con l'Italia.
Sua madre si è tolta la vita. Il padre si risposa. Racconto, senza redenzione della sua infelicità di bambina e adolescente che spera di trovare nella relazione con un ragazzo l'amore che le è mancato. Si sposa a venti anni e gestisce una latteria con il marito.
Una rumena, immigrata nel 1991, vive in una roulotte vicino a Roma, pregando e scrivendo di sè, della sua infanzia e fanciullezza, della miseria e delle violenze subite, del lavoro duro. E' giovanissima quando mette al mondo tre figli ed è abbandonata dal loro padre. Le speranze che aveva riposto nell'arrivo in Italia, si scontrano con una dura realtà di emarginazione sociale e miseria.
L'infanzia da fiaba negli anni Quaranta in uno scenario altoatesino incorniciato da monti, è bruscamente interrotta dalla morte della madre, che lascia Cristina, a cinque anni, maggiore di quattro fratelli. Il padre si risposa, ma la donna che sceglie per accudire i suoi figli si rivelerà inadeguata a causa di un disagio psicologico che la porta a rivalersi sui piccoli che maltratta e umilia. Cristina è costretta a lavori pesanti: si occupa della casa, dei fratelli, segue i ritmi faticosi della campagna ed è costretta ad abbandonare l'amata scuola. Farà la domestica a soli undici anni per poi emigrare in Svizzera e in Germania. Finalmente la sua vita ha una...