Tutta una vita dalla prima comunione al matrimonio, alla scelta di impiegarsi come ambulante, di una pensionata marchigiana cresciuta in un ambiente famigliare ostile, caratterizzato da un padre violento e alcolizzato e da una madre "sempre fuori".
L'autrice ricorda la famiglia d'origine, ma soprattutto la figura del fratello maggiore così rassicurante e disponibile per lei ancora bambina. Girava l'Italia per vendere le sue ceramiche e spesso la portava con sè.
Cronaca quotidiana di due vite: quella dell'autrice insegnante, moglie e madre di un bimbo adottato divisa fra stress e gratificazioni e quella di Tonia ex alunna e ora baby sitter di suo figlio. Tonia ha una bancarella dove vende oggetti artigianali e felpe, un rapporto affettivo non molto gratificante e un passato molto doloroso. Alla fine il loro rapporto di lavoro finisce, per iniziare l'amicizia.
Un detenuto nel carcere di Pisa ripercorre la sua intensa vita, segnata dalla perdita prematura del padre e dall'ingresso in collegio: alla perenne ricerca di affetto e comprensione, commette piccoli furti ed entra nella tossicodipendenza. Dopo essersi sposato ed essere diventato padre, cerca di disintossicarsi, ma la sottrazione della figlia da parte dei servizi sociali e l'impossibilità di rivederla, lo spingono ad abbandonare la comunità e a ricominciare una vita di emarginazione.
"Se ce l'avevo fatta a Londra potevo farcela ovunque". Dopo aver trascorso dodici anni a Bologna (dove si diploma all'accademia di Belle Arti), in Francia e in Inghilterra, un giovane calabrese torna nella sua terra e, insieme alla sua compagna, apre un laboratorio di ceramica in un paesino della Sila, tentando anche la vendita come ambulante. Il sogno si infrange in mille difficoltà - "in Calabria non serve a niente lottare" - e il giovane finisce per abbandonare le sue aspirazioni artistiche accettando un lavoro nell call-center dell'Alcatel. Ma non resisterà a lungo.