Una pensionata redige una breve autobiografia in cui ricorda l'impegno nel sindacato autolinee, la militanza nel partito comunista e le manifestazioni in Piazza Maggiore a Bologna. L'adesione al movimento femminile l'ha vista protagonista per l'affermazione della legge sulla parità dei diritti, sul divorzio e sulla contraccezione.
L'intensa vita di una pensionata bolognese che, dopo l'esperienza partigiana come staffetta, aderisce al partito comunista ed entra, successivamente, nel Sindacato Trasporti: eletta nel Direttivo nazionale, concentra poi il suo impegno per la difesa dei diritti delle donne in materia di pianificazione familiare, contraccezione e divorzio.
L'impegno politico e sindacale di una pensionata milanese: ben presto affianca alla lotta per i diritti delle donne, l'impegno nella Resistenza e nel partito comunista. Dopo gli anni di vita clandestina, diventa membro attivo dell'Unione donne italiane.
"La scelta della politica a tempo pieno ha influito moltissimo nella mia vita": l'esperienza della Resistenza, con nove mesi di vita di montagna, segna le scelte future della figlia di una famiglia di mezzadri; non si sposerà nè avrà figli, per poter accettare ruoli dirigenziali nel sindacato e nel partito.