La grande guerra raccontata da un giovane ufficiale che, sostenuto da una solida fede patriottica, combatte in prima linea con i propri soldati. Ferito, e per questo decorato, torna in trincea sino all'ottobre del 1917 quando, fatto prigioniero, è spostato in vari campi da dove tenta - vanamente - tre volte la fuga. Finito il conflitto, nel caos della diserzione e dello sbandamento di tanti soldati austriaci, sono quelli italiani che riportano l'ordine. Prima del ritorno in Italia visiterà Budapest e Praga, oltre a essere inviato in missione a Vienna.
Un pensionato toscano racconta la sua vita irrequieta: l'infanzia trascorsa ad Anghiari, un paese della provincia di Arezzo, l'arruolamento nella Repubblica sociale e l'esperienza degli ultimi mesi di guerra passati al Nord, fra i bombardamenti, gli amori e gli espedienti per sopravvivere. Nel dopoguerra torna al paese, si sposa e si trasferisce con la famiglia a Roma.
Il 10 settembre 1943 i tedeschi occupano Schio, facendo morti e prigionieri. Da allora Leone, occupato presso una carrozzeria, ascoltando Radio Londra annota gli avvenimenti che interessano l'Italia e il territorio circostante fino alla fine della guerra: le retate e rappresaglie dei tedeschi, le conquiste degli alleati, i prigionieri catturati, le azioni dei partigiani e le difficoltà quotidiane per sopravvivere.
Un paese distrutto, morti e deportati, donne violentate, furti, incendi e saccheggi: questo è il racconto tragico di Omero, che ricorda i giorni terribili dell'agosto 1944 a Pieve Santo Stefano.