Una donna reggiana affida le proprie memorie d'infanzia al suo diario "Sole Dor", confidandogli come a quest'ultima - nonostante la povertà e il duro lavoro - non siano mai mancati l'affetto e il sostegno familiare. Saranno infatti i suoi genitori a trasmetterle la capacità di trovare la bellezza nelle piccole cose: insegnamento che le sarà fondamentale quando la propria quotidianità verrà stravolta dallo scoppio del secondo conflitto mondiale.
Un partigiano del parmense, con un passato nella Legione Straniera e a capo di un gruppo composto da uomini di diverse nazionalità, racconta alcuni episodi della sua esperienza antifascista.
L'autrice ricorda un'amica, staffetta partigiana come lei durante la guerra, uccisa per le conseguenze di un mitragliamento a Piacenza, nel settembre 1944.
L'autrice nasce ad Alessandria nel 1917 da genitori ebrei ed emigra con loro piccolissima a Parigi. A metà degli anni Trenta la famiglia torna a vivere a Torino dove diventa allieva del pittore Felice Casorati, nel cui studio conosce e frequenta molti intellettuali antifascisti. Le leggi razziali del 1938 si abbattono anche su di lei. Nel 1939 conosce e sposa in segreto uno dei fondatori di Giustizia e Libertà a Roma. Le rispettive famiglie non condividono l'unione e il clima ostile si ripercuote sui loro rapporti, che presto si deteriorano tra le mura domestiche, mentre resta forte il sodalizio politico. Ines e il marito sono insieme nella Milano bersagliat...
Il podere dove vive l'autrice "non era sulla carta", quindi i Tedeschi ne ignorano l'esistenza e la zona diviene sede operativa dei partigiani: Evelina diventa staffetta e corre molti rischi per poter portare a termine i suoi incarichi.