Una nobildonna veneta racconta circa mezzo secolo della sua vita attraverso diari, memorie e lettere che si collocano a cavallo tra Ottocento e Novecento e che scrive a partire dai dodici anni, quando inizia il suo diario dedicandolo all'angelo custode. I suoi scritti autobiografici sono una cronaca fittissima di una quotidianità che ha nella famiglia il nucleo centrale e che è caratterizzata da una profonda cultura e dedizione all'arte e alla conoscenza. Istruita da precettori, sviluppa fin da piccola una viva curiosità intellettuale, parla e scrive fluentemente diverse lingue, coltiva la passione per la lettura e si dedica con successo a pittura e scultura...
Durante la Seconda guerra mondiale un quattordicenne inizia a tenere un diario dove per oltre un anno annota le proprie vicende personali, la cronaca del conflitto e gli effetti degli eventi storici nel suo vissuto e in quello familiare e locale. Sfollato con la famiglia da Milano sul finire del '42 per sfuggire ai bombardamenti, si trova ancora nel lodigiano quando interrompe il suo diario nell'estate del '44.
Un piccolo fiorentino nato sul finire degli anni Venti scrive un diario nel periodo in cui frequenta la scuola media. La scuola, i giochi con gli amici, le vicende della Seconda guerra mondiale e la cronaca degli eventi personali e familiari sono gli argomenti principali della sua scrittura.
Tra la fine degli anni Trenta e i primi anni Quaranta, un giovane ravennate scrive alla fidanzata prima durante il periodo degli studi universitari e poi nei lunghi mesi della leva militare. Le sue missive sono piene di amore, ha nostalgia del tempo trascorso insieme e progetta con lei il proprio futuro.