Abbandona volontariamente la famiglia per arruolarsi, nel gennaio del 1942 è a bordo della motonave Victoria come maggiore dei bersaglieri. Quando la nave viene silurata e mentre gli ufficiali superiori si allontanano, lui salva se stesso e i suoi bersaglieri mentre molti altri moriranno. Congedato dopo pochi mesi, riprende il suo lavoro come funzionario del Credito Italiano.
Nella memoria di uno stereotelemetrista, gli entusiasmi e le umiliazioni di una generazione: imbarcatosi sul cacciatorpediniere Nullo in navigazione sul Mar Rosso, è fatto prigioniero prima in Arabia Saudita, poi in Germania. Deportato in campi di lavoro, operaio in uno zuccherificio, minatore e boscaiolo, è liberato dagli americani nel 1945.
Tragedia e mistero in Egeo: l'affondamento della M/n Donizetti, 23 settembre 1943
Vinicio Bagni
La motonave "Gaetano Donizetti" partì da Rodi nel tardo pomeriggio del 22 settembre 1943: fu affondata da un cacciatorpediniere inglese la notte stessa, a sud dell'isola, nei pressi di Capo Prassonisi. Morirono 1200 marinai e 600 avieri. Sessanta anni dopo Vinicio Bagni, sopravvissuto a quella tragedia perchè dopo l'8 settembre 1943 si consegnò ai tedeschi, cerca di ricostruire gli avvenimenti, anche attraverso documenti di archivi italiani e stranieri.
Nato a Castello di Fiemme nel 1920 l'autore dopo la scuola dell'obbligo inizia l'istituto per geometri a Bolzano. Un serio infortunio del padre carrettiere lo costringe a rilevarne la responsabilità nel trasporto di legname con i carri. in questo lavoro va avanti fino a tutto il 1939. L'anno successivo, nell'arco di alcuni mesi, si vede sequestrati i muli per la guerra, viene chiamato alle armi, combattendo prima sul fronte francese e poi su quello greco albanese. Destinato infine a Cefalonia per motivi di salute allunga la sua licenza e non fa ritorno al suo reparto. Si salva così dalla strage riuscendo a scappare anche dai tedeschi che lo prendono prigioni...