L'infanzia e l'adolescenza di un professore siciliano in pensione, è raccontata con dovizia di particolari e commenti sui vari argomenti che affronta: i nonni, i genitori, la morte di un fratellino, le vacanze e la scuola, i giochi e il lavoro intorno a lui, la politica e la religione, i trasferimenti per il lavoro del padre, finanziere: il ritratto sociale degli anni Cinquanta.
Le lettere dell'Allievo Ufficiale Augusto Bizzarri, laureando in giurisprudenza, frammezzate a quelle della madre e dei fratelli. Dalla caserma di L'Aquila, al campo di Avezzano, da Neive a Mostar, culla del conflitto serbo-croato. Mesi di fitta e amorevole, necessaria corrispondenza con l'adorata "genitrice", la madre che è il fulcro dell'attività e del nucleo famigliare, di bonarie ramanzine al fratello Ugo, di anelate e puntualmente annullate licenze, di pacchi e vaglia "salvavita", di esami e inutile volontà di studiare: niente più università, solo espletamento del proprio dovere di soldato, fin là, sui monti croati, bersaglio dei partigiani. E dei parti...
La guerra in ottava rima raccontata da un fante toscano. Il viaggio in nave verso l'Albania, la battaglia in Grecia con gravi insuccessi, la riscossa grazie ai tedeschi, l'arrivo ad Atene. In Montenegro contro i "Ribelli", è sempre più forte la nostalgia della famiglia.
Catturato dai Tedeschi nell'ottobre del '43 e trasferito in Germania, a causa delle precarie condizioni di salute, ulteriormente esasperate dalla durezza della vita nei campi di prigionia, opta per l'adesione alla Repubblica Sociale Italiana, riuscendo così ad ottenere migliori condizioni di vita ed il rientro in patria. A Roma prenderà, poi, contatto col Fronte Clandestino di Resistenza.