Reminiscenze di un bambino, cresciuto senza vivere
Valente Tognarini
A sedici anni, con il "libretto di lavoro del fanciullo", a sedici anni inizia a lavorare e a odiare il fascismo e le ingiustizie. Appena ventenne è arruolato e spedito nell'inferno russo dove i nemici sono il freddo, la fame e i tedeschi. Torna in Italia con 40 kg in meno e i piedi congelati; può unirsi ai partigiani, difendere la sua Piombino e partecipare alla ricostruzione della città dopo la guerra.
L'autore, povero e malato, ricorda l'infanzia trascorsa a Milano, nel dopoguerra, dopo la separazione dei genitori. A distanza di anni vi torna descrivendo la sua vita da senza tetto, tra il freddo della stazione e i ripari occasionali.
I miei primi 70 anni festeggiati al bar di Rapallo
Carlo Ciocca
L'autore, nato in provincia di Bergamo, dove la famiglia gestisce un azienda, racconta gli anni della guerra, trascorsi per la gran parte in Libia. Al ritorno porta avanti l'attività di famiglia e contemporaneamente ne apre un'altra, due lavori che comportano sacrifici ma danno anche soddisfazioni, fino agli anni della pensione. Per un periodo si trasferisce in Liguria, dove il clima più mite permette di curare la malattia di un figlio.
In occasione del ventennale della caduta del Muro di Berlino l'autrice, impiegata in pensione, ricorda il suo soggiorno per lavoro nella città tedesca nel 1961, anno della sua costruzione mettendo a confronto la città distrutta dalla guerra e divisa con la metropoli moderna e di oggi, di nuovo visitata nel 2006.