Arruolato "per senso di dovere e amor di patria" nei "Moschettieri delle Alpi", aderisce alla Repubblica sociale italiana per difendere il territorio dall'invasione degli stranieri. Al termine della guerra viene fatto prigioniero dagli americani e passa centoquaranta giorni nel campo di prigionia di Coltano, soffrendo per la fame e la mancanza di notizie da casa. Anche dopo la liberazione lui e la famiglia sono oggetto di persecuzioni e ingiustizie.
Un pensionato pievano racconta la sua vita con un'infanzia di miseria in una famiglia numerosa, la guerra, le distruzioni, le malattie, ma anche un matrimonio felice, i figli e il lavoro in municipio.
In terza persona, l'autore ricorda i terribili giorni del maggio 1944 a Piombino, tra bombardamenti, fughe e rifugi, la ricerca del cibo e lo sfollamento. Torneranno a casa con l'arrivo degli americani.
Un giovane romano, che fin dall'adolescenza ha coltivato la passione per l'arte insieme a quella per la navigazione, viene a trovarsi, dopo l'Armistizio di Cassibile, nella drammatica situazione di sbando, comune a tutte le forze armate italiane, presso l'allora Accademia Navale di Brioni dove viene fatto prigioniero dall'esercito tedesco e inviato verso i campi di concentramento nazisti. Inizia per lui la penosa esperienza di una feroce prigionia fatta di privazioni, di violenze di ogni genere, di marce e lavori forzati, che durerà quasi due anni, infatti riuscirà a rientrare a Roma solo nell'agosto del 1945, carico di un fardello di grande sofferenza ma an...