Nei quartieri "a rischio" di Napoli uno scugnizzo cresce troppo solo, senza il sostegno della famiglia, e comincia presto a conoscere la droga pesante. Così, passa da una comunità all'altra, da un carcere all'altro; fa il parcheggiatore abusivo, si dà alla microcriminalità, entra più volte in contatto con gli ambienti della camorra, e malgrado alcune importanti storie d'amore, torna ogni volta "a farsi" e a spacciare. Nel 2000 fugge al Nord per cominciare un'altra vita: ora fa il metalmeccanico.
Dal 1963, allora quindicenne, un giovane della provincia di Siena tiene un diario fortemente introspettivo in cui annota gli eventi che hanno per lui una rilevanza interiore. Sensibile e introverso passa gran parte delle giornate a leggere libri impegnativi. Nel periodo dell'Università entra nel mondo delle contestazioni e il suo atteggiamento diventa più trasgressivo. Si laurea nel 1973 e lavora in una commissione socio-pedagogica del Sert: gli impegni di studio e di lavoro fanno diradare le annotazioni dal 1977. Il diario viene ripreso negli anni Novanta ma le pagine più recenti sono incentrate sull'autoanalisi ed esposizione delle sue riflessioni.
Una "vita spericolata", intrisa di sofferenza ma mai dimentica del bisogno di amare e di essere amati, che cerca di riscattarsi attraverso molteplici percorsi terapeutici il più efficace dei quali si rivela essere la scrittura.
Una cinquantenne nata bambino e cresciuta nei bassifondi della Napoli degli anni Sessanta desidera la libertà fin dall'infanzia, ma deve lottare a lungo e attraversare diversi momenti difficili prima di conquistarla e di realizzare se stessa. Conosce la violenza fin da piccola e impara ben presto a cavarsela da sola, affrontando esperienze durissime. Corona il sogno di avere un corpo femminile ma permane in lei la mancanza di una persona da amare e dalla quale essere amata. Dopo un lungo periodo di eccessi e dipendenze, riesce a dare una nuova direzione alla propria vita: completa con successo il percorso di disintossicazione, frequenta un corso di formazion...
Una donna racconta la complicata storia di tossicodipendenza del figlio e il grande dolore patito nel corso degli anni, culminato nel lutto per la sua prematura scomparsa. Rivolgendosi a lui con grande amore nello scritto che gli dedica, racconta i suoi tentativi di disintossicazione, gli alti e bassi della sua vita privata e professionale, la passione per i viaggi, i problemi medici, l'affetto per la figlia. Nel ripercorrere il percorso durissimo che l'intera famiglia si trova ad affrontare, espone anche le difficoltà legate al sistema sanitario e alle realtà deputate alla cura delle dipendenze.