Una donna nata in Egitto da genitori italiani sul finire degli anni Venti racconta la storia della sua famiglia e la sua personale, concentrandosi sul periodo dell'infanzia e della giovinezza. Particolarmente difficile è per lei il periodo della Seconda guerra mondiale, quando resta lontana dai genitori per sei lunghi anni: giunta in Italia per le vacanze riservate ai figli degli italiani all'estero, non può rientrare a casa fino al termine del conflitto. Sposatasi con un armeno, deve affrontare le resistenze della famiglia di lui, contaria alle nozze per la differenza di cultura e religione, ma l'amore dei due giovani ha la meglio e il matrimonio è allietat...
Una donna racconta dell'episodio in cui, durante un breve viaggio a Chiusi della Verna, incontra un giovane romano, che diventerà suo marito. Racconta anche di una vita segnata da difficoltà e resilienza: colpita da poliomielite da bambina e cresciuta con una madre affetta da depressione, affronta presto la solitudine e la malattia. Il matrimonio e la nascita di due figli le danno gioia e felicità fino alla perdita del marito, dopo un lungo periodo di cure e sofferenza. Rimasta vedova, trova nuova forza dedicandosi ad attività personali come la palestra, la scuola di disegno e il conseguimento della patente a sessant’anni.
Nei primi anni Quaranta, una giovane aretina - infermiera in un collegio femminile della provincia - scrive al fidanzato, agente di pubblica sicurezza in servizio in città diverse. La corrispondenza prosegue anche dopo il matrimonio, dato che non iniziano subito a vivere insieme.
Sul finire degli anni Trenta, un ufficiale piemontese presta servizio nell'Africa Orientale Italiana. La sua permanenza in Etiopia si protrae fino al 1941, quando è fatto prigioniero dagli inglesi. In una lunga memoria racconta luoghi, incontri, usanze, eventi bellici e fatti salienti della sua esperienza africana, durante la quale cerca sempre di compiere il proprio dovere.