Due giovani fidanzati bolognesi si scrivono perché lontani. Lui studia architettura a Roma ma per le difficoltà economiche è costretto a lavorare come chimico in uno zuccherificio. Lettere intime, spesso cariche di sentimenti esplicitati quando la lontananza tra i due - a causa del conflitto, o del lavoro, o delle vicende della vita – li costringeva a comunicare a distanza. Nel dopoguerra lui diventa attivista sindacale di Ravenna ed esponente del PRI. La morte prematura di Angelo alla vigilia degli anni Sessanta interromperà la fitta trama di inchiostro e carta tra i due innamorati.
Due giovani vicentini, ferventi cattolici, si scambiano lettere da fidanzati - dal 1933 al 1937 - e poi da marito e moglie, dal 1942 al 1943. Lui parte per il fronte e viene inviato con il suo battaglione nell'isola greca di Eubea. la corrispondenza è focalizzata su eventi di vita familiare, educazione dei figli, salute e denaro per bisogni primari. La totale adesione di Giovanni alla fede cattolica, condivisa dalla moglie, introduce nella corrispondenza continui riferimenti al ciclo liturgico, preghiere e pratiche devozionali.
Due sposi di Forlì sono divisi dopo quindici giorni dalle nozze perché lui, che aveva avviato a Forli l'attività di dermatologo, deve partire per la guerra in Africa. Dopo la sconfitta italiana in Egitto viene fatto prigioniero dagli inglesi e condotto prima in Sudafrica e poi in Inghilterra. In tutto vivono separati per sei lunghi anni ma il rapporto è tenuto vivo da una fitta corrispondenza intima piena di ricordi e nostalgia, desiderio, affetto, speranze e delusioni. Ritorna nel luglio 1946.