Un uomo ripercorre la storia della sua famiglia e racconta la propria infanzia, trascorsa in parte in Svizzera al seguito dei genitori emigrati lì dalla Toscana.
Una donna tedesca si scambia email col fratello ed entrambi utilizzano la loro lingua madre. Oggetto principale della corrispondenza è - come dichiara l'autrice - la ricerca dell'origine della loro famiglia.
Un uomo - nato al debutto degli anni Quaranta in Toscana e vissuto in molte città italiane - racconta la propria storia personale e familiare tra affetti, lavoro, interessi e ricordi vari.
Un romano nato a metà anni Trenta racconta - inserendola in una più ampia storia familiare - la sua vita dall'infanzia alla licenza liceale. Durante la Seconda guerra mondiale lascia la capitale insieme alla famiglia e trascorre un lungo periodo in un casale toscano. Terminato il conflitto torna a Roma e riprende a frequentare la scuola, sospesa e sostituita con lezioni private nel periodo bellico. Il ritorno in città non interrompe tuttavia i legami con la proprietà toscana, che continua a frequentare durante le vacanze.
Una nobildonna veneta racconta circa mezzo secolo della sua vita attraverso diari, memorie e lettere che si collocano a cavallo tra Ottocento e Novecento e che scrive a partire dai dodici anni, quando inizia il suo diario dedicandolo all'angelo custode. I suoi scritti autobiografici sono una cronaca fittissima di una quotidianità che ha nella famiglia il nucleo centrale e che è caratterizzata da una profonda cultura e dedizione all'arte e alla conoscenza. Istruita da precettori, sviluppa fin da piccola una viva curiosità intellettuale, parla e scrive fluentemente diverse lingue, coltiva la passione per la lettura e si dedica con successo a pittura e scultura...