La storia di una grande amicizia fra due coetanee che si incontrano nei banchi del liceo e decidono di condividere speranze, gioie e dolori di un periodo molto particolare della loro vita: l'adolescenza.
Sullo sfondo del passaggio dal regime borbonico a quello piemontese, le lettere che un padre gesuita invia al fratello farmacista: notizie sulla salute propria e dei famigliari si alternano a quelle sul patrimonio e sulla gestione. Dopo aver rinunciato ai propri beni ed essere inviato dai superiori in Argentina, fonda a Cordova la comunità dei Giuseppini, si occupa degli orfani e dei bisognosi, pur mantenendo sempre il contatto con la famiglia di Melfi.
Estremi cronologici
1855
-1897
Tempo della scrittura
1855
-1897
Tipologia testuale
Epistolario
Natura del testo in sede
Dattiloscritto: 2
Fotocopia originale: 1
Formato Digitale: 1
Fotografie
Racconto dei primi ventidue anni di vita dell'autrice, cresciuta in vari istituti senza la presenza di una famiglia stabile. Dalle esperienze negative della vita trae però la forza per realizzarsi, per dare un esempio positivo anche agli altri.
Un diario lungo oltre vent'anni, scritto da un giovane genovese stabilitosi a Manchester dopo aver vissuto e lavorato in diversi Paesi. La scuola, le amicizie, gli amori, i viaggi, il lavoro e la famiglia sono i temi principali del racconto.
Una donna, nata nei primi anni Venti in una famiglia aristocratica, scrive il proprio diario per oltre mezzo secolo. Giorno dopo giorno, affida alle pagine di quaderni e agende la cronaca della sua vita quotidiana, accompagnata da pensieri e riflessioni. Nel suo racconto di sé - iniziato non ancora trentenne e mai interrotto - i temi presenti sono numerosi e a trovare maggior spazio sono le vicende familiari, i cambiamenti personali, gli interessi culturali, i sentimenti e le relazioni sociali. Da ragazza a nonna, la vita della donna si trasforma nel corso del tempo e le presenta qualche difficoltà, ma restano sempre saldi in lei l'amore per i propri cari e...