La brutale quotidianità di un campo di concentramento raccontata da un sottotenente che non giura fedeltà alla Repubblica sociale. La storia delle privazioni e dei patimenti che esasperano gli animi dei prigionieri per i quali ogni piccola cosa, come la consegna di un paio di lacci da scarpe o la possibilità di scrivere un furtivo messaggio, diventa evento straordinario.
Le tribolazioni di un uomo che, fin dalla sua prima infanzia, viene ripudiato dalla società perchè figlio illegittimo. Le umiliazioni, le offese subite senza possibilità di riscatto, fino all'amicizia con un gangster e l'emigrazione in Germania.
Adil trascorre una bella infanzia, agiata e spensierata fino alla malattia della mamma. Dopo un po' anche il padre si ammala, le cure costano, i soldi finiscono e Adil comincia a lavorare. Per amore di Maria, diviene cristiano, scelta inaccettabile nel suo paese. Scappa da un paese all'altro. Una fuga difficile che finisce a Pontedera (PI), qui si ricostruisce una vita.
Il racconto descrive l'infanzia e l'adolescenza trascorse in Sicilia durante la seconda guerra mondiale, il lavoro in campagna, la povertà, ed alcuni episodi accaduti alla scuola elementare. A vent'anni si trasferisce in Svizzera in cerca di fortuna e dopo varie difficoltà riesce a crearsi una buona posizione. A seguito del terremoto nella valle del Belice è costretto a ritornare in Italia per aiutare la famiglia e quindi a trasferirsi a Siena insieme alla moglie. Qui apre un'attività che purtroppo non porta i risultati sperati. Oggi, l'autore, guardando il proprio trascorso si considera soddisfatto ed orgoglioso di sé stesso e della propria famiglia.