Un alpino celebra le gesta del battaglione Arvenis, di cui ha fatto parte nella prima guerra mondiale e ricorda l'eroica morte del suo capitano, negli scontri sulle montagne del Friuli.
Una malattia infantile favorisce la scelta di vita di un'ostetrica, che racconterà la propria esperienza in tanti paesi della provincia di Belluno, attraverso una catena di episodi legati al lavoro, in contatto diretto con moltissime persone.
I tre anni di guerra di un artigliere, che assiste alle forti perdite umane, all'avanzamento di grado di compagni meno meritevoli, affronta marce forzate e spera di rivedere i propri cari. Poi, dopo tanti giorni in cui nulla di nuovo accade e dopo un lungo ricovero ospedaliero, ottiene una licenza e prova la gioia di essere, per sessanta giorni, un borghese.
Un'impiegata veneta in pensione ripercorre la propria vita e quella della sua famiglia di origine, durante la guerra e dopo, con i genitori, e i quattro fratelli. La morte di entrambi i genitori la carica di una forte responsabilità nei confronti dei fratelli, che si protrae per tutta la vita, anche quando l'autrice ha una famiglia sua. Nel testo è delineata anche la società veneta delle classi borghesi del Novecento.
Estremi cronologici
Inizio presunto: 1940-1949
Fine presunta: 1990-1999
Per circa trent'anni, un cicloamatore annota in un diario allenamenti, percorsi e gare alle quali prende parte. Ha una predilezione per la montagna e scala diversi valichi alpini e appenninici, affrontando anche alcuni passi all'estero.