Quattro mesi di prigionia e viaggi attraverso l'Europa in guerra, da un campo di concentramento all'altro. Emergono il senso di umiliazione per essere considerati traditori e la durezza dei lavori forzati.
Garattini Giovan Battista: Diario di guerra (1915-1918)
Giovanbattista Garattini
Memoria scritta dall'autore su richiesta del Ministero della Guerra - Ufficio Storiografico della Mobilitazione. Catturato in seguito alla ritirata di Caporetto, è internato in un campo di concentramento austriaco. Tornerà in Italia dopo aver vissuto l'incubo della fame, maltrattamenti e sofferenze. La fine del testo contiene un quadro psicologico del soldato italiano durante quella guerra.
Richiamato alle armi nel 1941, è inviato prima in Grecia e, dopo l'Armistizio, deportato in Austria dove è costretto al lavoro forzato in una fabbrica metallurgica della Stiria. A guerra conclusa riprende il lavoro presso il Monopolio di Stato, dove intraprende una buona carriera lavorativa, specializzandosi nell'uso dei calcolatori elettronici IBM 604, passione che coltiva tuttora.
Per oltre trent'anni, una donna tiene un diario giornaliero dove annota fatti della sua vita quotidiana, appunti di viaggio, riferimenti alla cronaca del tempo. Profondamente devota, scrive di religione e spiritualità e segue con precisione l'attività dei diversi papi che si susseguono nel corso dei decenni.
Una donna, nata nei primi anni Venti in una famiglia aristocratica, scrive il proprio diario per oltre mezzo secolo. Giorno dopo giorno, affida alle pagine di quaderni e agende la cronaca della sua vita quotidiana, accompagnata da pensieri e riflessioni. Nel suo racconto di sé - iniziato non ancora trentenne e mai interrotto - i temi presenti sono numerosi e a trovare maggior spazio sono le vicende familiari, i cambiamenti personali, gli interessi culturali, i sentimenti e le relazioni sociali. Da ragazza a nonna, la vita della donna si trasforma nel corso del tempo e le presenta qualche difficoltà, ma restano sempre saldi in lei l'amore per i propri cari e...