[...] 1 gennaio. Ho aperto la porta della terrazza
Maria Anichini
Le lunghe giornate fra scuola, cucina, pranzi di Natale, domeniche piovose e "soppopera", con marito e figli, in un circolo vizioso che rende una donna colta e operosa, sempre più insofferente, soffocata da una prospettiva chiusa a qualunque speranza di libertà personale.
Diario di un caporale toscano che, durante la Grande Guerra, svolge un lavoro amministrativo al fronte. Si sposta, secondo le sorti della guerra, dal Friuli al Veneto e viceversa. Pur non partecipando direttamente ne descrive le varie fasi, i luoghi delle battaglie e quelli che visita per interesse personale. E' coinvolto nella rovinosa ritirata del 1917, nelle battaglie sul Monte Grappa ed è nel Friuli nei giorni della vittoria.
Durante la Seconda guerra mondiale, un militare che ha aderito alla Resistenza nel Nord Italia viene preso dai tedeschi e deportato in Germania, dove resta fino al 1945.
Giuseppe Merlino
, Italia (Teodolinda/Linda) Ellero
, AA.VV.
La buona salute e la licenza agricola, nella cui speranza ed attesa si dipana buona parte dell'epistolario, sono gli argomenti costanti del carteggio insieme al rivelarsi del delicato filo dei sentimenti che legano profondamente i due coniugi. Giuseppe non parla mai o quasi di guerra, chiede della famiglia, del lavoro nei campi e nella stalla, si raccomanda affinché la corrispondenza sia costante, si informa circa le possibilità di tornare a casa, mentre sullo sfondo si delinea la preparazione di una delle pagine più drammatiche della Grande Guerra: Caporetto.