Appassionato di musica e di pittura, un pensionato racconta la sua vita divisa a metà fra l'aspirazione artistica e gli obblighi di lavoro per procurare il pane alla famiglia.
Da Ventimiglia a Trieste a piedi, percorrendo il perimetro d'Italia con lo zaino in spalla e un po' di coraggio: un giovane piemontese racconta i due mesi avventurosi trascorsi in solitudine, ma con l'opportunità di stringere nuove amicizie, conoscere abitudini diverse, apprezzare paesaggi naturali mai visti.
L'autrice è titolare di una rinomata trattoria della zona di Ventimiglia. Scrive il diario dal dicembre 1943 al novembre 1945 per ragguagliare il figlio prigioniero di guerra sulla vita vissuta durante la sua assenza. In questo arco di tempo traccia un quadro di quello che succede sui vari fronti dove la guerra infuria perché si informa dai giornali, ascolta la radio o gli avventori dell'osteria. Sullo sfondo di questo scenario appare la figura dell'autrice, donna pragmatica, forte di carattere e con la religione della casa, della terra e del lavoro. Malgrado i pericoli infatti, con l'aiuto della coraggiosa figlia Ada, riesce a portare a termine la vendemmia...