Della sua vita, un pensionato ricorda in particolare il tempo passato da prigioniero in diversi campi di lavoro inglesi. Dalle sue memorie emerge la figura di un uomo che riesce a cavarsela in ogni situazione, un carattere rude un atteggiamento di disprezzo per gli arabi e gli africani.
Nel marzo 1941 Rocco si trova a bordo dell'incrociatore Zara nel porto di Taranto quando viene silurata e fatta affondare. Riesce a salvarsi a bordo di una zattera, catturato dagli inglesi e tradotto in Egitto. Per sopravvivere affida le paure al diario, dove annota le sofferenze e i disagi del deserto africano. Ottiene un po' di libertà solo dopo la scelta di cooperare in una fattoria. Il 19 marzo 1946 sbarca al porto di Napoli.
Un militare viene fatto prigioniero dagli inglesi sul fronte africano della Seconda guerra mondiale e dopo un periodo trascorso in un campo egiziano è trasferito nel Regno Unito e impiegato in lavori di costruzione. Rientrato in Patria nel 1946, mantiene per tutta la vita l'amicizia con un militare inglese, suo nemico in Libia.
L'ultimo combattimento della 3ª Squadriglia CC.TT.
Araldo Fadin
Il comandante del cacciatorpediniere Manin scrive una memoria nella quale ripercorre le vicende dell'ultima missione della nave militare, affondata nel Mar Rosso nell'aprile del 1941 in seguito agli attacchi aerei inglesi. Naufrago insieme ad altri componenti dell'equipaggio e ferito alle gambe, Fadin riesce a sopravvivere in mare aperto su un'imbarcazione che viene soccorsa dopo alcuni giorni da una nave inglese. Fatto prigioniero, trascorre cinque anni tra Egitto e India prima di poter fare ritorno in Patria.